martedì 7 febbraio 2012

Giocati: Uncharted 2: Il Covo dei Ladri (2009)

"A me Lara mi fa una pompa!"



Sviluppatore: Naughty Dog
Nazione: Usa
Versione: PlayStation 3



IN BREVE:
  1. "Cazzo, guarda che grafica! Ma hai visto che grafica? Sborro!"
  2. "Devo farti un headshot con il bazooka per ucciderti?"
  3. "Ma non mi spoilerare l'enigma, porca puttana!"
  4. "Provo a smettere, giuro."
  5. "Ma perchè scegli il cesso Nathan, perchè?"



INTRODUZIONE:
A causa del meraviglioso clima siberiano che mi costringe all'esilio forzato, ho avuto il piacere di mettere finalmente le mani su Uncharted 2: Il Covo dei Ladri, gioco acquistato quasi un'anno fa, ma lasciato sullo scaffale in attesa di trovare la voglia ed il tempo di giocarlo e terminarlo.
Risultato? 
Due giorni di clausura nerd con relativa erezione turgida a rimarcare il tutto.
Ammetto di non aver giocato il primo episodio, convinto di trovarmi di fronte al solito "spara-copriti-rutta" figlio di Gears of War, misto ad una componente esplorativa alla Tomb Raider in grado di differenziarlo un minimo dal resto del ciarpame che, dall'uscita del titolo Epic, ha cercato di vivere di luce riflessa sfruttandone idee e meccaniche in malo modo.

APPROFONDIAMO:
Bene, il mio scetticismo è stato brutalmente sodomizzato da questo mastodontico prodotto videoludico.
Vogliamo parlare della parte tecnica?
Scenari impressionanti e curati sin nei minimi particolari, con degli scorci panoramici da ictus immediato, dove tutto esplode, si muove, crolla e collassa, ovviamente in maniera scriptatissima, ma "camuffata" alla perfezione.
Il gioco è un inno all'eccellenza visiva, una masturbazione ininterrotta per gli occhi, un coito prolungato per il cervello messo a dura prova da texture molto definite, effetti particellari rari (la neve è un qualcosa di spaventoso) e telecamere che seguono l'azione nella maniera più cinematografica e spettacolare possibile.
Le animazioni dinamiche rendono i personaggi concreti e realistici, presenze tangibili all'interno dell'universo di gioco, con Nathan che reagisce ad ogni minima interazione con gli elementi del livello.
Quello che colpisce e la continua ricerca degli ingredienti tipici dei migliori blockbuster d'avventura hollywoodiani: ritmo spasmodico, sparatorie, esplosioni, esplorazione e personaggi carismatici dalla battuta sempre pronta.
La giocabilità è solida e ben bilanciata tra sparatorie discretamente appaganti (anche a livello normal) ed esplorazione delle aree di gioco con relativi enigmi ambientali annessi.
Parlando degli enigmi arriviamo ad uno dei pochi difetti del titolo: la loro risoluzione è sin troppo immediata e, come se non bastasse, tutti i personaggi rilasciano consigli a iosa dopo pochissimi istanti d'attesa, mandando a puttane il già minimo impegno richiesto al giocatore.
Di momenti clou se ne trovano a bizzeffe e le ore scorrono via veloci e piacevoli, appagando la vista ed i polpastrelli.
Buona ma molto standard la colonna sonora, tutta archi ed orchestra, mentre gli ottimi dialoghi sono doppiati in maniera convincente.
Tirando le somme non si può fare altro che promuovere appieno il lavoro mostruoso di Naughty Dog, un chiaro esempio di forza tecnica bruta, passione e cultura "pop" propria del videogioco occidentale moderno.
Uncharted 2 è il Tomb Raider delle nuove generazioni di videogiocatori, magari non con lo stesso impatto innovativo e mediatico della popputa eroina di Core Design, ma sicuramente altrettanto impressionante e coinvolgente.


GRAN FINALE:
  • Comparto tecnico da urlo continuo.
  • Ottimo bilanciamento tra momenti action e puzzle ambientali.
  • Gli "enigmi" sono tutti telefonati. Tutti!




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