Vita e psicosi sessuali.
Regia: Oskar Roehler
Nazione: Germania
Versione: DVD
IN BREVE:
- "Ci sono le femmine nude che trombano! Dove cazzo ho messo la calza?"
- "Quella tecnica per far addormentare il poppante me la devo ricordare..."
INTRODUZIONE:
Quando si ha a che fare con una trasposizione cinematografica tratta da un libro controverso, i risultati sono molto spesso deludenti. Se l'opera in questione è l'omonimo romanzo di Michel Houellebecq allora la situazione si fa molto problematica...
APPROFONDIAMO:
Tocca a Oskar Roehler maneggiare la
patata bollente, impresa alquanto ardua vista la complessità delle
tematiche trattate nelle pagine del libro. Il regista decide di
smorzare i toni, tralasciando la maggior parte delle torbide e
malsane vicende sessuali che, nel romanzo, scandiscono con prepotenza
l'avanzare dei tragici eventi. Quel che resta è un “riassunto”
che sfrutta piccoli momenti di comicità nera per attutire l'impatto
cinico e brutale di alcune situazioni, concentrandosi principalmente
sulla storia dei personaggi coinvolti, trascurando l'approfondimento
filosofico e psicologico proprio del lavoro di Michel Houellebecq.
Tuttavia il risultato, anche se in buona parte semplificato, risulta
appropriato, riuscendo a trasmettere emozioni intense e plausibili,
inscenando in maniera convincente una storia fatta di uomini,
fallaci, perversi, nevrotici ma vivi, intrappolati nei bisogni e
nelle fobie carnali, ospiti di un corpo che dal sesso non riceve
piacere ma solo decadenza, abbandono, fallimento. Aggrappati a
sentimenti esili ma indispensabili, i protagonisti sgomitano per
non affondare nella melma putrida dell'esistenza, ridotti ad ombre di
se stessi, vagabondi solitari che si accompagnano ad altri vagabondi
solitari. Eccezionale la prova degli attori coinvolti, perfettamente calati all'interno di
personaggi non di facile interpretazione. Alcune scelte di trama
scontate e prevedibili distruggono la tensione tragica che viene a
crearsi, cercando a tutti i costi l'odioso “effetto lacrimuccia”,
a quanto pare indispensabile in ogni film drammatico mainstream che
si rispetti. Bisogna ammettere onestamente che più di qualche
sequenza di “Le particelle elementari” colpisce in pieno il
bersaglio prefissato, esprimendo attraverso immagini, suoni e
recitazione la psicosi di massa che attanaglia l'uomo moderno,
lasciando più di qualche spunto di riflessione allo spettatore,
pregio da non sottovalutare. Se non avete letto il
libro la pellicola non vi deluderà, ma ovviamente questa è la più
stupida, scontata e banale osservazione di questo sesso-centrico e
sesso-fobico mondo.
GRAN FINALE:
- Recitazione ad alti livelli.
- Ottima colonna sonora.
- Siamo abbastanza distanti dalla portata dell'opera letteraria.
FATTORE NICOTINA:
Post precedente della sezione Guardati: π - Il teorema del delirio (1998)
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