Cara e dolce frustrazione, portami via,
portami via...
Sviluppatore: Smilebit
Nazione: Giappone
Versione: Xbox
IN BREVE:
- “Quanti cazzo di nemici vuoi vomitarmi addosso? Ma basta!”
- “Mi fuma la patta dei calzoni. Saranno i testicoli in ebollizione?”
- “Questa volta posso farcela, me lo sento! Ma porca puttana!!!”
INTRODUZIONE:
Un tempo, al solo
sentire nominare Sega, non potevo trattenermi dall'urlare a voce alta
una sigla ben precisa: P.E.N.E. (Prossima Erezione Novella
Eiaculazione).
Il motivo che mi
spingeva a distruggere definitivamente l'orgoglio in maniera così
ridicola è presto detto: per me Sega era sinonimo di giocabilità
ARCADE con i
CONTROCOGLIONI, un
succulento concentrato di polpa con pochissima buccia da togliere.
Nulla poteva
eguagliare quella mentalità unica che i prodotti più ispirati della
casa di Sonic possedevano alla radice.
Solo giocandoli si
poteva comprenderli e solo comprendendoli si poteva amarli.
Conclusa l'era
Dreamcast, la softco nipponica ha svezzato il primogenito obeso di
Microsoft con diversi porting di qualità, accompagnando il tutto con
il rilascio graduale di nuove IP o presunti tali.
Gunvalkyrie è uno
di questi prodotti.
APPROFONDIAMO:
Realizzato da
Smilebit (ricordiamo alcuni dei titoli usciti su console, più o meno
recenti, come il fastidiosissimo Jet Set Radio ed il magistrale
Panzer Dragoon Orta) e pubblicato da Sega nel 2002, Gunvalkyrie si
presenta alla massa giocante mostrando tutti gli elementi
fondamentali di un buon shooter arcade: tanti nemici a schermo, una
buona varietà d'armi, boss di fine livello grandi ed infami, un
tatticismo frenetico ma non confusionario ed una veste grafica
sinceramente sbalorditiva.
Ma una cosa è
cambiata rispetto allo standard classico di Sega: l'immediatezza dei
controlli.
Il gioco è
fottutamente ostico da padroneggiare, anche e sopratutto in virtù
della tempestiva velocità di reazione richiesta per sopravvivere
alla valanga di nemici che infestano lo schermo.
I controlli
pretendono un lungo periodo d'apprendimento per essere assimilati, un
nefasto periodo fatto di tentativi, imprecazioni e crescente
frustrazione nichilista.
Solo nel momento
della totale comprensione e della giusta manualità acquisita, il
gioco si schiude, concedendosi per brevi istanti, elargendo minuscole
soddisfazioni che sfociano in ingiustificati momenti d'euforia
incontrollata.
Non c'è tregua
nei livelli del prodotto Smilebit, solo schivate fulminee, assalti
mirati e liberatorie smart bomb dal sentore quasi divino.
Nella pioggia di
proiettili, tra gli scontri con i possenti boss di fine livello, in
planate disperate e concitate il gameplay risalta, fiero ed
arrogante, trasportando il giocatore in quel flusso di concentrazione
e godimento che solo i migliori videogiochi riescono a canalizzare.
Certamente
Gunvalkyrie non è garbato, pretendendo il rapporto anale ancora
prima del bacio, ma il fascino delle sue meccaniche ludiche non potrà
far altro che attrarre i giocatori più masochisti e testardi,
ripagandoli con una sostanzioso innalzamento dell'ego più becero e
nerd.
Se cercate uno
shooter nuovo nell'apparenza ma bastardissimo nello spirito,
accomodatevi pure, ma ricordate di allontanare da voi conoscenti,
amanti, amici, reliquie sacre ed eventuali cimeli di vostri parenti
defunti.
Potrebbero pagare
le conseguenze della vostra pazzia.
GRAN FINALE:
- Sistema di controllo molto, ma molto stronzo.
- Un continuo mettersi alla prova, sia in senso positivo che negativo.
- Ottima grafica, che non guasta mai.
- Longevità non assicurata dal numero di livelli ma dal quantitativo di bestemmie.
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