Regia: Emanuele Crialese
Nazione: Italia
Versione: DVD
La terraferma a cui si riferisce Crialese è il miraggio di un benessere lontano, sfocato ed alieno, separato da un mare infinito, bellissimo ma temibile che oltre alla (scarsa) pesca porta a galla anche i corpi privi di vita di immigrati disperati, affogati nel tentativo di raggiungere quel lembo di terra, fatto di semplicità, miseria e grande dignità che rappresenta la salvezza, la speranza, il futuro. Il quarto film del regista romano (ma dalle origini sicule) racconta della Sicilia più piccola ed isolata, dove la vita scorre scandita dei capricci del mare, dalla fatica e dall'isolamento, dissolto dall'arrivo dei turisti nei pochi mesi d'estate, unico momento dell'anno dove si può respirare aria di novità, frammenti di una società distante e distaccata. Gli orrori dell'immigrazione clandestina precipitano sui protagonisti in maniera inaspettata, ma allo sdegno ipocrita dei villeggianti gli isolani rispondono con la concretezza dell'agire, la solidarietà umana data dalla legge del mare e dalla rude sincerità di cuori forgiati da convinzioni radicate ed indistruttibili. Crialese non si sbilancia mai troppo, evitando la netta critica sociale grazie ad una poetica visiva malinconica e delicata, fatta di scorci naturalistici abbaglianti, di volti arcigni e dialoghi essenziali ed incisivi che trasudano genuinità. Terraferma convince e coinvolge, nonostante qualche momento sinceramente superfluo, senza risultare patetico e inutilmente drammatico e la meravigliosa sequenza finale merita da sola l'intera visione del film. L'Italia ha bisogno di questo cinema e di questi registi, per non affogare definitivamente nel mare di merda dei cinepanettoni e dei patetici film per la televisione.
Io ho rivisto molto un ritorno "Pasoliniano".
RispondiEliminaLa copertina mi ha sempre messo soggezione...
Devo fare i complimenti al giovane Filippo Pucillo, sembrava di rivedere proprio Ninetto Davoli
La prestazione del giovane Pucillo è ottima, hai ragione.
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