venerdì 17 febbraio 2012

Guardati: I'm Cyborg, but that's OK (2006)

Poetica orientale tra cyborg e follia.


Regia: Chan-wook Park
Nazione: Corea del Sud
Versione: DVD



IN BREVE:
  1. "Ma dov'è il fottuto sangue?"
  2. "I miei denti, dove sono i miei denti?  Ah... Già... Cariati..."
  3. "Ti piace la vagina metallica, non è vero? Ti piace!"

INTRODUZIONE:
Old Boy, secondo film della "Trilogia della Vendetta" diretta da Chan-wook Park, è un fottuto capolavoro della cinematografia moderna, giusto per volare basso.
Non ho avuto il piacere di leggere l'omonimo manga, ma alla prima visione della pellicola sono semplicemente rimasto basito dalla scarica emotiva e corrosiva di ogni singolo fotogramma che compone quest'opera, carica di un cinismo destabilizzante e di un'ironia nera molto sopra gli schemi (il finale è emblematico al riguardo).
Il film non lesina in quanto a violenza sia visiva che, sopratutto, concettuale, incarnando alla perfezione un modo di fare cinema nuovo ed anarchico, sfacciatamente brutale e lontano anni luce dal banale perbenismo del cinema di cassetta, schiavo del lieto fine e che mai troverà il coraggio di prendere a pugni in faccia lo spettatore.
Gaudente come una liceale ninfomane ai provini per "Il confessionale" (Jenny Forte, 1998), ho infilato al volo il dvd di "I'm Cyborg, but that's OK" pronto all'ennesima raffica di mazzate.
Bene, il simpatico Park mi ha inculato di nuovo...

APPROFONDIAMO:
Un manicomio, popolato da una fauna alquanto grottesca e variopinta, ospita i protagonisti di questa commedia drammatica estremamente originale.
Lei è una ragazza che, convinta dalla nonna sin da piccola, crede d'essere un cyborg mentre lui, un giovane tormentato dalla paura di svanire, ruba qualsiasi cosa possa aiutarlo a guarire, atteggiamenti ed anima delle persone compresi.
Il loro divenire sempre più intimi rappresenta il fulcro narrativo del film, ma è tutto quello che ruota attorno alle vicende principali che rende imperdibile questo lavoro.
Il continuo alternarsi di realtà e finzione, menzogna e verità, cattura l'attenzione sin da subito, rimescolando le carte in gioco con perfida maestria, mentre il dipanarsi di situazioni oniriche, o presunte tali, stratifica ed intreccia quella che, altrimenti, sarebbe la più antica della storie: quella dell'amore e di tutte le contraddizioni, le attenzioni, le realtà "parallele" che a esso conseguono.
Momenti di grande poetica visiva si alternano a sequenze sospese in un limbo d'irrealtà sgargiante e coloratissima, un'esplosione d'inquadrature originali ed innovative.
Ma è proprio nella poetica delicata e non scontata che l'opera eccelle, raccontando con immagini e suoni quello che le parole hanno difficoltà ad interpretare, ma senza perdere mai lo stile folle ed eccentrico che ha da sempre contraddistinto Park.
Non mancano momenti più divertenti e "pop" che rinfrescano il tutto senza risultare fuori contesto, ed il ritmo rimane sostenuto ed avvincente, nonostante si avverta un leggero "appesantimento" nella parte centrale del film, fruttata per approfondire il rapporto tra i due protagonisti in maniera non del tutto riuscita.
"I'm Cyborg, but that's OK" è la prova che raccontare l'amore non significa ridurlo a mediocre emo-dramma per ragazzine pro vampiro, ma che può esserci delicatezza ed azzardo, innovazione ed anarchia anche in questo genere di tematiche, nonostante ricondurre l'opera di Park al solo sentimento amoroso sia riduttivo ed errato.
Qui c'è il bisogno del sogno per sostenere la realtà, la bellezza della bugia che si oppone all'ingiustizia della verità, l'elogio alla creatività insita nella follia che rimodella la noiosa perfezione della ragione.
Dopo lo sporco ed il sangue di "Old Boy" Chan-wook Park dimostra di saper esprimere e condividere i più profondi e reconditi sentimenti umani, allestendo lo spettacolo della vita in un'ottica nuova e diversa, dove il colore si sostituiste alla pioggia e dove il sangue scorre nelle vene e non fuori dalla testa.


GRAN FINALE:
  • Estetica sgargiante ed originale.
  • Personaggi eccentrici ma caratterizzati da una sorprendente profondità.
  • Momenti di alta poetica dal gusto tutto orientale.
  • "Old Boy" e "Lady Vendetta" sono molto diversi, ma MOLTO.


FATTORE NICOTINA:







Post precedente nella sezione Guardati: Gummo (1997)

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