2009 | Nicolas Winding Refn
Visioni di violenza.
Questo Valhalla Rising mi ha spiazzato, lo ammetto. Il mio desiderio di bellezza estetica è stato pienamente appagato da Nicolas Winding Refn, ma il regista danese ha alzato il tiro in maniera spregiudicata, sfornando una pellicola non convenzionale, criptica, brutale, che non vuole farsi amare facilmente. Non c'è spreco di parole inutili o spiegoni per famiglie, tutto è indefinito, sospeso in un limbo tra realtà e spiritualità, sporco di sangue, fango e budella, avvolto dalla nebbia e disperso in distese incontaminate e spaventose. Il muto protagonista osserva i deliri, la morte, le speranze di uomini logorati dalla propria miseria o dalla propria fede, avanzando in un viaggio che sembra condurre, in maniera inesorabile, all'oblio carnale e spirituale.
Valhalla Rising è un grosso dito medio al cinema di Hollywood, pachidermico nel suo avanzare e brutalmente affascinante, ma la sua arroganza potrebbe farvi girare i coglioni molto facilmente.
Io continuo ad applaudire.
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